Nell' ambito delle località calabresi in cui viene particolarmente celebrata la Settimana Santa, ritengo che Nocera Terinese abbia un posto di primo piano per diversi motivi; in primo luogo per la genuina devozione popolare che c' è intorno al culto dei Dolori di Maria Santissima Addolorata ("a Madonna nostra", come è chiamata dai noceresi) ed in secondo per il singolare rituale di flagellazione perpetuato tra il Venerdì ed il Sabato Santo dai "Vattienti".
La Settimana Santa rappresenta quindi uno dei momenti più suggestivi della vita socio-culturale di Nocera Terinese; particolare rilevanza ha infatti la processione del Sabato Santo che ripropone ogni anno il rito dei "Vattienti" (flagellanti), che praticano per devozione una pubblica flagellazione.
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Questa tradizione popolare resiste tenacemente, nonostante vari tentativi di divieto, grazie ad un autentico spirito religioso dei partecipanti e al notevole numero di visitatori che seguono la processione e la manifestazione.
La Settimana Santa nocerese ha inizio la Domenica delle Palme, con la benedizione delle palme e, tranne che il Lunedì Santo, vede ogni giorno lo svolgersi di riti e funzioni sacre.
Infatti il Martedì Santo si celebra la funzione detta del "Cireneo", mentre il Mercoledì Santo mattina viene esposta la statua della Pietà sul sepolcro preparato dalle donne.
La sera del Giovedì Santo nella Chiesa di S. Giovanni si celebra la funzione della "Cena" con la lavanda dei piedi ai dodici apostoli vestiti con un camice bianco e con la testa adornata da una corona di spine (sparacogna), al termine della cerimonia il sacerdote distribuisce agli apostoli i "tortani" (pane benedetto che poi viene distribuito in famiglia e tra gli amici); al termine del Gloria, le campane tacciono fino alla risurrezione di Gesù e per il paese si sente il suono caratteristico della "troccola" un pezzo di legno particolare su cui sono posti dei pezzi di ferro che emettono rumore quando vengono agitati.
La sera del Venerdì Santo si raggiunge forse il momento più intenso, più sentito della Settimana Santa.
Dopo l' adorazione della Croce, la statua dell' Addolorata viene lentamente portata nella Chiesa di San Giovanni seguita da una moltitudine di gente commossa.
Arrivata alla porta della Chiesa matrice la statua si ferma dietro la porta interna, la folla ascolta la predica che rievoca la passione di Cristo, interrotta di tanto in tanto dai canti dei fedeli, e al termine il predicatore invita la Madonna ad entrare.
L'entrata e l' incontro tra la Madonna e il Cristo rappresenta un momento di intensa commozione, vissuta in silenzio dai fedeli che al termine riaccompagnano la statua nella chiesa dell'Annunziata.
Dopo l' adorazione della Croce, la statua dell' Addolorata viene lentamente portata nella Chiesa di San Giovanni seguita da una moltitudine di gente commossa.
Arrivata alla porta della Chiesa matrice la statua si ferma dietro la porta interna, la folla ascolta la predica che rievoca la passione di Cristo, interrotta di tanto in tanto dai canti dei fedeli, e al termine il predicatore invita la Madonna ad entrare.
L'entrata e l' incontro tra la Madonna e il Cristo rappresenta un momento di intensa commozione, vissuta in silenzio dai fedeli che al termine riaccompagnano la statua nella chiesa dell'Annunziata.
Il Sabato Santo si svolge la processione, che attraverso un percorso ben preciso raggiunge tutte le chiese e i sepolcri preparati dai fedeli; la processione e preceduta da una grande Croce di legno. L' esposizione della statua dell' Addolorata è accompagnata oltre che dalla preghiera dei fedeli anche da antichi canti tradizionali. Tali canti accompagnano la processione sia il Venerdì sera che il Sabato e ricordano la passione di Cristo e il dolore della Madonna.
... Ma la Settimana Santa a Nocera Terinese, come già detto, è soprattutto caratterizzata dal rito di sangue dei "Vattienti" che si svolge il Venerdì e il Sabato in concomitanza della processione.
Questi uomini, figli come tutti noi del nostro tempo, meritano il massimo rispetto; essi non sono fanatici, non sono malati di mente ... esprimono semplicemente, attraverso quel gesto rituale, la loro profonda fede e la loro identità culturale, valori preziosi da custodire, in tempi di barbarie morale come quelli che stiamo vivendo.
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- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.