I VATTIENTI

Durante la Settimana Santa si continua a dar vita, in alcuni centri della Calabria, ad una serie di suggestive e significative commemorazioni che ricordano la Passione e la Morte di Gesù Cristo.
Tra le più interessanti di queste cerimonie sono da annoverare quelle che si tengono ogni anno a Nocera Terinese.
Si tratta di manifestazioni di origini antichissime che, tramandatesi da generazione in generazione, si sono conservate fino ai nostri giorni, resistendo all' inesorabile passare del tempo, superando gli ostacoli posti dalla Chiesa che non è mai stata del tutto favorevole a tali riti.
Dai primi anni '50 fino al '61, infatti, furono emanati dalla Santa Sede vari documenti sulla riforma liturgica della Settimana Santa. Anche la Calabria e con essa Nocera, furono naturalmente raggiunte dalle nuove disposizioni.
Il provvedimento più importante giunse con la Pasqua del '56, con il quale il Vescovo Saba imponeva che le processioni dovevano svolgersi solo la mattina del venerdì e del sabato e non potevano durare più di due ore.


A Nocera, ovviamente, non mancarono commenti e polemiche, non solo per il divieto , ma soprattutto perché era noto a tutti che Mons. Saba non stravedeva per i vattienti, ecco infatti come li descrive: "Ha luogo effettivamente a Nocera Terinese, da tempo immemorabile, la "flagellazione" praticata dai fanatici a scioglimento di voti per presunte grazie ottenute. Lo spettacolo che richiama centinaia di fanatici, è invece uno dei più barbari e incivili e sta a dimostrare la mentalità retrograda degli attori e degli spettatori".
Il Vescovo Saba chiese anche l' intervento di un cospicuo numero di militi.
Ecco, dunque, Nocera invasa dalla "Benemerita". Il paese fu presidiato! La gente nocerese però non tenne conto delle varie imposizioni.
Le processioni infatti si svolsero senza rispettare gli orari stabiliti e seguendo insoliti percorsi. Venne a mancare anche l'appoggio del sacerdote, il quale addirittura in una delle processioni, allo scadere delle due ore concesse, abbandonò il corteo, lasciando la responsabilità sui portantini.
Le disposizioni di cui abbiamo parlato, non furono le sole difficoltà che la popolazione dovette affrontare. Siamo nel 1960, giunge a Nocera una troupe cinematografica guidata dal regista G. Jacopetti, coadiuvato da F. Prosperi. I due girano brevi riprese da inserire in un film, ma i noceresi non erano al corrente del contesto in cui sarebbe stata inserita la scena.

Il film, dal titolo "Mondo Cane", fu proiettato nel 1962. Pochi minuti furono dedicati ai vattienti, ma furono sufficienti per creare un'immagine di violenza e di arretratezza culturale.
Da allora s' instaurò in paese, giustamente, un senso di fastidio per nuovi cineasti improvvisati o per studiosi occasionali.
Sempre in quegli anni, si disgrega la Confraternita degli Apostoli della Madonna o Fratelli dell'Addolorata, il gruppo dei contadini che faceva da portantini.
Subentrano nel 1962, i mastri o mastranze, l' attuale gruppo.
I "mastri", sin dall'inizio, non svolsero un semplice lavoro di trasporto (come la congrega dei contadini), ma divennero parte attiva nell'organizzazione della festa (con tanto di potere decisionale, una specie di "autorità").
.
- Testo tratto dal libro "Oje è vennere Santu ..." a cura di Antonio e Giovanni Mendicino.
- Foto a cura dell' Ing. Salvatore Vaccaro (2001).
.
.

Questo spezzone sui "Vattienti" di Nocera Terinese è tratto dal film "Mondo Cane"
di G. Jacopetti del 1962
Esprimo il mio doveroso e sentito ringraziamento al carissimo amico "vattiente" Vito Curcio per la costante fornitura di materiale documentale sulla Settimana Santa di Nocera Terinese.