La Settimana Santa è molto attesa dai Noceresi, più della stessa festa patronale, per gli usi e riti che essa comporta; infatti “La Passione di Cristo si svolge con un sentimento davvero mistico e con funzioni non meno solenni che escono fuori dalle ordinarie manifestazioni dei nostri paesi, così che, mentre in quasi tutti i centri calabresi le gramaglie più fitte velano le teste delle donne in segno di lutto, a Nocera le toilettes più sgargianti, le vesti più ricche, i paramenti più sfarzosi sono indossati in quella circostanza, perché è festa, non è lutto; è la festa della Redenzione di Cristo, è la festa della pace” (Luciano Rossi - Riti pasquali caratteristici delle genti di Nocera Terinese, estr. da “Calabria Letteraria” anno XV, marzo-aprile-maggio 1967, n. 5-6-7, pag. 48).
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Essa ha inizio con la Domenica delle Palme. I fedeli radunati nella Chiesa di San Giovanni Battista, in corteo processionale raggiungeranno il Calvario: qui il sacerdote benedirà i fasci di ulivo , di alloro e le parmavera (palme bianche intrecciate in varie forme).
E' tutto un vocio, un frusciare di rami, un' aria allegra, com' era allegra la gente quel giorno quando quell' uomo entrò a Gerusalemme.
Dopo la benedizione, ricomposto il corteo si ritornerà in chiesa e si celebrerà la Santa Messa. Dopo la Domenica delle Palme, da lunedì comincia una lunga attesa.
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- Testo tratto dal libro "Oje è vennere Santu ..." a cura di Antonio & Giovanni Mendicino.